Dall’Openstudio di Progettoborca 2023, PULSAR, Lorenzo Lunghi ha lanciato l’idea, anzi la pratica, del lavorare ad un Laboratorio di fusione open source, invitando a più riprese artisti diversi a condividere con lui la ricerca e la vita insieme, in Residenza a Corte di Cadore e in giro per le Dolomiti.
E continuando a riflettere in modo critico sul ruolo della macchina, talvolta per lui terribile portatrice di mefitiche reificazioni industriali, antiumane, spersonalizzanti; sull’impiego comune dello strumento (il forno, la Residenza, il Paesaggio) e sulle coabitazione e collaborazione ai progetti e negli spazi attraverso la sperimentazione; sul dialogo e sulla condivisione di attitudini, conoscenze, progettualità, e così via.
Già nel 2023, il luogo deputato per le fusioni e il raggruppamento fu la Capanna media della Colonia, dove ancora si trova Thaumazein di Sandra Hauser.
Sandra non torna da qualche anno a rinnovare il suo lavoro qui: tornerà.
Nel frattempo, Lorenzo Lunghi e gli altri artisti del gruppo hanno avviato un confronto a distanza, e cominciato ad agire all’esterno della Capanna, che è stata finalmente riaperta, e a ragionare sull’alleastimento interno di Hauser, e sulle possibili contaminazioni/interazioni.
Quest’anno, 2024, Lunghi è tornato, a luglio, con un nuovo gruppo dunque, che questa volta include: Uneu, Inès Panizzi, Alan Stefanato, Pietro Vitali, Francesco Penci, Lorenzo Conforti, Pietro Agostoni.
Il lavoro realizzato nei dieci giorni in Residenza a Corte troverà seguito nell’Openstudio 2024, che presumibilmente si svolgerà alla fine di ottobre.
Thaumazein: Oggi abbiamo gentilmente scassinato Thaumazein di Sandra Hauser, la “Capanna soggiorno n.1” del villaggio Eni a Borca. La chiave era andata persa e l’architettura sigillata dal 2017. Fino ad oggi lo sguardo dal vetro era una visione sospesa nel tempo in un contesto in perenne cambiamento tra paesaggio e architettura. Come ad ottobre dell’anno scorso abbiamo guardato questa capanna da fuori, studiando e fantasticando. Sempre nell’idea di di costruire un laboratorio di fusione open source ma non solo, abbiamo immaginato una possibile riapertura di Thaumazein in una visione aperta al paesaggio. In questi giorni lo strumento, la fornace, è in funzione dell’architettura. Non si producono decori ma un modo per stare insieme sotto allo stesso tetto. Oggi ho pensato che il miglior modo di intervenire in uno spazio già ben disegnato è semplicemente viverlo. Decostuendo lo strumento dell’allienazione produttiva si possono creare altri paesaggi? Costruendo l’alienazione emotiva vivendo un posto si possono creare altre architetture? Ce lo siamo chiesti costruendo un tavolo sopra il tetto (Lorenzo Lunghi, luglio 2024).