Xilogenesi
La collezione di libri in legno di Eugenio Trevisan
Dal diciannovesimo secolo ad oggi
La storia, il restauro, l’arte contemporanea
Giugno 2025 – gennaio 2026
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Primo ciclo di esposizioni
Borca di Cadore, ex Stazione ferroviaria
Lunga Via delle Dolomiti 20, Borca di Cadore
Dal 14 al 30 giugno
Inaugurazione sabato 14 giugno, ore 17.00
Perarolo di Cadore
Serra del giardino di Palazzo Lazzaris
Dall’8 al 31 agosto, ore 17.00
Inaugurazione venerdì 8 agosto, ore 18.00
Museo botanico
Orto Botanico di Padova
Dal 26 settembre 2025 al 6 gennaio 2026
Inaugurazione venerdì 26 settembre, ore 18.00
In occasione dei tre opening Prometheus Open Food Lab proporrà un menu legato alle specie arboree. Ricerca condotta in collaborazione con Ludovica Menardi.
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Essenziale premessa di rete
Da anni, Dolomiti Contemporanee collabora con il Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore Lucio Susmel, sede del TESAF Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali UNIPD – Università degli Studi di Padova.
Per anni, abbiamo guardato con interesse, un interesse profondo e attivo, la Xiloteca ospitata al Centro, fino a poco tempo fa attribuita a Pietro Arduino.
Una straordinaria collezione di libri di legno, incompleta a seguito di una sottrazione avventurosa avvenuta qualche decennio fa, che andrà nuovamente completata. In Qualche modo. Quale?
Ora, un grande progetto condiviso vede questo Xilario al centro di un programma di rilievo, restauro, e integrazione della collezione attraverso l’arte contemporanea.
Quest’ultimo aspetto non era affatto scontato, lo sottolineaiamo.
Esso è figlio in particolare della propensione all’ecologia culturale e dell’intelligenza multidisciplicare di Tommaso Anfodillo, coresponsabile del Centro Studi di San Vito.
Collaboratori alla ricerca del prof. Anfodillo, la dott.ssa Raffaella Dibona, e il dott. Samuele Pellizzari.
Con il Tesaf, da anni, oltre che sui temi legati alla fisiologia del bosco, lavoriamo nella prospettiva delle reti, territoriali e della ricerca, e della biodiversità culturale, essenziale a produrre visioni, e oggetti, e progetti, aperti, integrati.
Anche quest’anno, 2025, come già nelle edizioni precedenti, a partire dal 2018, collaboreremo al Corso di Cultura in Ecologia, dedicato a Foreste Vetuste e Biodiversità 2.0.
Nel nuovo progetto sulla Xiloteca, che DC sviluppa con il Centro Studi, il tema importantissimo della conservazione si integra a quello dell’interazione culturale e artistica, ed a quelli della diffusione e comunicazione della conoscenza, la cosiddetta terza missione.
Intanto, ecco qui un bell’articolo uscito a gennaio 2024 su Il Bo Live, Magazine dell’Università degli Studi di Padova, con un contributo di Franco Viola, che ci racconta di come si sia giunti finalmente a fare miglior chiarezza sulla nascita e sugli inspiratori e sull’autore della preziosa collezione: Eugenio Trevisan la realizzò prima del 1842.
Le foto di Teresa De Toni documentano una fase del rilievo della Xiloteca, funzionale al restauro e all’intervento artistico.
La Xiloteca, nella sua configurazione originale, era costituita da una collezione di cento esemplari lignei, ognuno dedicato ad una specie forestale differente.
Si tratta di piccoli libri lignei, ognuno della misura di 19×12.5×3.5 centimetri.
La costa (dorso), è realizzata con la corteccia dell’albero.
Sulla costa sono riportati il nome in latino e il nome scientifico della specie.
Il libro è un piccolo scrigno a due ante.
Una volta aperto, svela il suo contenuto, magistralmente organizzato attraverso una squisita perizia artigiana.
All’interno, gli alloggiamenti, in piccoli cassetti, ospitano ogni parte della pianta.
[…] Un rametto, a cui si aggiunge anche una sezione trasversale, un semenzale, cioè la piantina piccola, il fiore, la radice, anche in questo caso con una sezione trasversale, un blocchetto di legno per l’utilizzo tecnologico. E poi troviamo dei contenitori: uno contiene i semi, un altro la segatura, il terzo contiene la cenere, che si ottiene dalla combustione, ed è affiancato da un pezzettino di carbone”. Tutte queste parti vengono indicate in un fogliettino conservato al centro di ogni libro, “nel foglio vi è la descrizione delle caratteristiche della specie, per esempio l’abete bianco, albero sempreverde di legno di qualità (Tommaso Anfodillo).
Non tutte le Xiloteche possono vantare la stessa qualità realizzativa.
Questi libri, oltre a custodire e mostrare l’informazione scientifica sulle specie trattate, sono oggetti che possiedono un valore artistico.
Sono stati realizzati con sapienza manuale e compositiva e distributiva.
Una poetica ergonomica, manifestazione di una capacità d’ordine e misura che non esclude la creatività intelligente, ci coinvolge mentre li studiamo.
Sono, semplicemente, bellissimi.
A questo link, qualche altro elemento d’approfondimento.
La lista delle specie, completa delle indicazioni sullo stato di conservazione di ogni singolo esemplare, è riportata in calce a questo post.
Ad oggi, risultano mancare quarantaquattro libri originali.
E’ questa dunque una storia in atto.
Una storia che radica nel futuro, abbiamo detto.
La valorizzazione dello Xilario di Eugnio Trevisan viene affrontata attraverso un’azione del Bando Borghi PNRR, che mette in rete i Comuni di Borca e San Vito di Cadore.
La collezione originale è stata restaurata da un professionista incaricato dall’Università.
Questo programma di restauro conservativo dei libri in legno esistenti al Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore è stato intitolato Ri-legature in legno – Wood-bindings.
I libri sono stati prelevati dal Centro Studi per l’Ambiente Alpino dalla restauratrice, la dott.ssa Stefania Sartori, e trasferiti nel laboratorio per l’esecuzione degli interventi di restauro.
Il trattamento anossico è stato completato a maggio 2025.
Ad esso hanno fatto seguito le visite della dott.ssa Isabella Colpo, direttrice del CAM, Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova, anch’esso coinvolto nel progetto, e della Soprintendenza competente. CAM e Soprintendenza hanno verificato il buon esito del restauro.
Il Contributo del CAM è risultato essenziale sin dall’inizio, nella ricerca storica legata alle origini della Xiloteca, e nelle altre attività di studio e tutela di questa straordinaria biblioteca di botanica forestale.
La riconsegna dei libri restaurati al Centro Studi per l’Ambiente Alpino è avvenuta a giugno 2025.
Le diverse fasi del restauro sono state documentate con la fotografia da Teresa De Toni.
Patrimonio della storia, essa si proietta e radica nel futuro.
Una serie di nuovi libri, nella forma di opere d’arte, vengono realizzati da alcuni artisti selezionati da Dolomiti Contemporanee.
I primi artisti coinvolti sono David Casini, Kristian Sturi, Giuseppe Vigolo.
Ognuno di loro ha sviluppato un progetto, che ha condotto alla realizzazione di un’opera d’arte. Si tratta di tre installazioni, realizzate con materiali differenti, che trovano posto nelle prime tre mostre in programma.
Un quarto progetto viene sviluppato insieme all’artista Ariele Bacchetti. Si tratta di una raccolta di quarantaquattro disegni, in formato A4, ognuno dei quali è stato realizzato da un artista differente. Ogni artista ha selezionato una specie forestale, lavorando poi, a partire da questo specifico soggetto, attraverso la propria libera immaginazione pittorica.
Gli artisti:
Ariele Bacchetti, Grazia Bacchetti, Mattia Barbieri, Lorenzo Barbasetti di Prun, Francesco Battistello, Giulia Maria Belli, David Casini, Jonathan Colombo, Elena De Angeli, Eliane Diur, Greta Fabrizio, Bruno Fantelli, Anna Furlan, Leonardo Furlan, Riccardo Giacomini, Agnese Guido, Sofia Izmailova, Megan Littlewood, Riccardo Lodi, Gabriele Longega, Anna Marzuttini, Marco Mastropieri, Alice Mazzer, Sebastiano Pallavisini, Chiara Peruch, Francesca Pieropan, Beatrice Pistolesi, Italo Pradella, Francesca Rinaldi, Francesco Ronchi, Bianca Francesca Serafin, Giacomo Silva, Alan Silvestri, Martin Schuster Frimiana, Kristian Sturi, Tuorlo, Giuseppe Vigolo, Sebastiano Zafonte, Rebecca Zen.
I quarantaquattro disegni vengono presentati all’interno di una custodia lignea, ideata da Italo Pradella, responsabile del Laboratorio di falegnameria del Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo, insieme agli stessi studenti del Liceo.
Un’interazione questa legata al tema della formazione didattica, alla quale Dolomiti Contemporanee attribuisce grande importanza, che amplia ulteriormente la rete culturale e territoriale del progetto Xilogenesi.
Tre esposizioni, che si realizzano tra luglio 2025 e gennaio 2026, raccontano il progetto.
Le opere degli artisti vengono allestite insieme ad alcuni materiali fotografici che illustrano la Xiloteca di Eugenio Trevisan.
Gli esemplari originali della Xiloteca invece, per esigenze legate alla loro conservazione, rimangono custoditi presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore.
Presto sarà possibile vederli nel website www.xilogenesi.net.
E’ possibile anche prenotare una visita al Centro Studi, in date e orari da definirsi via via, e che sono legati alla disponibilità del personale del Centro (per info scrivere a info@dolomiticontemporanee.net).
Le tre mostre si realizzano a Borca di Cadore (Bagagliera ex Stazione ferroviaria, giugno 2025), a Perarolo di Cadore (Serra di Palazzo Lazzaris, agosto 2025), e presso il Museo Botanico dell’Orto Botanico di Padova (settembre 2024/gennaio 2025).
Xiloteca di Eugenio Trevisan – Lista esemplari superstiti
1 Acer campestre – Oppio comune
4 Cupressus sempervirens – Cipresso piramidale
9 Populus heterophylla – Pioppo della Carolina o Pioppo argentato
10 Populus nigra – Pioppo nero
14 Robinia pseudo-acacia – Robinia comune o Falsa acacia
20 Pinus pumilio – Pino di Carintia o Pino nano
21 Abies alba – Abete bianco
22 Pinus pinea – Pignolo o Pignolo comune
23 Pinus Larix – Larice
25 Salix alba – Salice comune
26 Pinus laricio – Pino di Corsica
27 Prunus domestica – Pruno comune
30 Fagus sylvatica – Fagaro comune
31 Prunus armeniaca – Armellino comune o Albiccoco comune
32 Acacia julibrisin o Mimosa arborea – Acacia o Mimosa di Costantinopoli
33 Broussonetia papyrifera – Moro della China
34 Gleditschia triacanthos – Gleditschia spinosa o Fava d’America in albero
37 Ulmus campestris – Olmo comune
40 Pyrus cydonia – Cotogno comune
41 Sambucus racemosa – Sambuco a grappoli rossi
42 Quercus ilex – Quercia sempreverde
43 Ficus carica – Fico comune
44 Zizyphus vulgaris – Giuggiolo comune
45 Malus spectabilis – Pomo dal fiore doppio
47 Robinia hispida – Robinia a fiori rosei o Robinia rosea
48 Arbutus unedo – Corbezzolo
49 Platanus occidentalis – Platano a foglie larghe o Platano d’occidente
50 Olea europaea – Olivo comune
51 Carpinus betulus – Carpino comune
53 Aesculus microstachya o macrostachya – Castagno a fiori lunghi o Pavia nano
54 Betula nigra – Ontano nero
57 Salix babylonica – Salice piangente
58 Berberis vulgaris – Berbero a frutti rossi o Berbero comune
59 Cornus alba – Cornolaro comune o Cornolaro bianco
63 Mespilus oxyacantha – Spino bianco
65 Punica granatum – Melograno
66 Philadelphus coronarius – Filadelfo odoroso
67 Rhus cotinus – Scotano o Scotano giallo
68 Syringa vulgaris – Lilac turco
69 Vitis vinifera – Vite comune
70 Amorpha fruticosa – Falso indago o Falso indaco
77 Hibiscus syriacus – Altea comune
78 Crataegus azarolus – Azarolo rosso
80 Ulex europaeus – Giunco marino
81 Lagestroemia indica – Lagestroemia dell’India
82 Eleagnus angustifolia – Ulivo di Boemia
83 Rosmarinus officinalis – Rosmarino officinale
85 Juniperus communis – Ginepro comune
88 Diospiros lotus – Loto d’Africa
89 Bignonia catalpa – Catalpa d’America
92 Buxus sempervirens – Bosso comune o Bosso sempreverde
94 Morus cuculiata – Gelso delle Filippine
94 Corylus avellana – Nocciolo comune
95 Lonicera caprifolium – Caprifoglio comune
96 Rhamnus paliurus – Ramno cappello bordato
100 Sterculia platanoides o Sterculia platanifolia – Frimiana a foglie di platano
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Progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU
E sostenuto da tutta la rete DC