Quarta azione Malutta all’ex Stazione di Borca.
E con questa si chiude il secondo ciclo FM Discovering/Rediscovering Bagagliera.
Venite a vedere questa mostra di Anastasissy.
Alcune cose han gemmato proliferato, tanto per cambiare, in queste settimane veloci e dense: Vedrete Venite -come e dove non lo sai ma di certo lo farai- altre iniziative legate al tema degli Ex voto, questo progetto avviato con Officine dell’anima, che porteremo avanti con Malutta, nel territorio, nella storia, col contemporaneo.
Venerdì 6 giugno, ore 17:00
Inaugurazione Personalini Luce in prestito da un altro tempo (Merge of selves)
di Anastasiya Parvanova
Bagagliera ex Stazione ferroviaria di Borca di Cadore
Mostra poi aperta fino al 10 giugno, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00
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Come si tengono in bilico, nello stesso corpo, tutti i frammenti che ci abitano?
Le vergogne e le vittorie, le cadute e le altezze, le emozioni dissonanti, le conquiste silenziose.
Come convivono tante esistenze dentro una sola pelle?
Come si armonizzano gli opposti che ci compongono?
Equilibrio.
Ciao, paura, sei tornata. Ma non sei la mia verità.
Cosa accade quando le parti non si riconoscono?
Quando le voci non si ascoltano, i corpi si respingono, le epoche si annullano.
Non c’è fusione, solo confine.
La pelle è barriera, il pensiero è muro.
Ogni presenza è isolata,
Il vuoto tra noi diventa materia.
Disgregazione.
Dolore antico, quasi sacro, legato alla solitudine dell’essere separati.
Tu sei tu.
Io sono io.
Ciò che ci divide è più reale di ciò che ci unisce.
Le parti di me non si parlano.
Ogni voce rimbalza sola.
Ogni gesto cade a terra.
Separazione.
Le montagne sono il frutto di processi geologici che si svolgono nel corso di ere, dalla stratificazione nasce la possibilità di trasformarsi, di scegliere il nostro cammino.
Un processo di alchimia interiore.
Una fusione silenziosa di molteplici voci, corpi, epoche e memorie in un’unica presenza viva.
Dove comincio io e dove finisci tu?
Le identità si sovrappongono come le maree
La natura stessa – un continuo fondersi.
Ogni divisione è solo temporanea.
Fusione dei Sé
Nel mio contesto, “Luce in prestito da un altro tempo” è nata da riflessioni sul sottotitolo della mostra Merge of Selves – Fusione dei Sé.
Merge of Selves è un titolo che parla di stratificazioni interiori, della fusione di molteplici identità, voci e corpi che coesistono in una sola presenza. Ma può anche essere esteso a un livello generazionale, riferendosi a un gruppo umano più ampio, in un’unica presenza che non è solo personale, ma anche generazionale.
Accanto alla fusione, esiste la frattura: la non-coabitazione tra le parti, le dissonanze, le distanze. L’antitesi di Merge of Selves esplora la frattura, l’alienazione, la separazione tra parti di sé, tra individui, tra corpi e voci. Esplora la non-coabitazione, della rottura, della dissonanza.
Nulla ci appartiene davvero. Materia, memoria, pensiero: tutto ci attraversa, cambia, si perde, si trasforma. Forse l’unica cosa che ci è data è il modo in cui siamo presenti. La cura con cui portiamo — per un tempo — questa luce in prestito da un altro tempo.
Anastasiya Parvanova
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Sguardo critico
In un mondo immerso nelle immagini che frammenta e accelera, ciò di cui abbiamo più bisogno è l’immaginazione. Nel confronto con una realtà che ci vorrebbe isolati, la capacità di immaginare offre la possibilità di alternative condivise e universali. La domanda centrale riguarda il modo in cui tenere in bilico tutte le parti che ci abitano ma la risposta non è una soluzione chiusa. Rivolgendo lo sguardo oltre a noi stessi non possiamo che considerare l’enormemente piccolo e l’infinitamente grande, ricercando nella relazione la tensione all’assoluto.
Merge of Selves (Fusione dei Sé) ci invita a questo, riconoscendo che pensare di poter agire sulle cose è la prima strada per tendere al migliore dei mondi possibili e immaginare un ordine diverso da quello esistente. Minuscoli funghi diventano grandi osservatori che ci guardano in silenzio, mentre attraversiamo nubi di astri. Le costellazioni da questa prospettiva sembrano così piccole. La percezione ci fa sentire frammentati, ma l’immaginazione ricompone i dettagli e ci guida, costruendo nuove forme in cui la soglia fisica diventa spazio di intersezione. Risultato di una instabilità continua, siamo figure di cartapesta in mutamento, argilla che si scioglie ma ritorna terra. Qualcuno, dopo di noi, la conserverà per ricomporla.
La memoria storica, come l’immagine, è un sistema stratificato in cui il passato si custodisce ma con lo sguardo rivolto al futuro. Allo stesso modo, la luce nella simmetria del tempo è conoscenza trasmessa nel susseguirsi delle generazioni. Ci attraversa e ci cambia, ma non ci appartiene. È Luce in prestito da un altro tempo.
Elena De Angeli
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Con “Stazionalini – Rediscovering Bagagliera”, Fondazione Malutta conferma il proprio impegno nella valorizzazione dei linguaggi emergenti e nel tessere nuovi legami tra arte, natura e comunità, nel contesto unico di Borca di Cadore e delle Dolomiti.
Il viaggio continua. Ogni evento è una fermata, ogni opera un nuovo paesaggio da esplorare. Vi invitiamo a salire a bordo.
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Progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU