Bogdan Koshevoy
FLY OR DIE
L’amaro destino delle fate
Bagagliera ex Stazione ferroviaria di Borca di Cadore
30 maggio – 3 giugno 2025
Inaugurazione venerdì 30 maggio, ore 17.00
Orari di mostra: 10.00-12.00 e 15-00-18.00
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Nell’ambito della seconda personale organizzata da Fondazione Malutta
per il progetto Stazionalini – Rediscovering Bagagliera, 2025, Bogdan
Koshevoy si fa profeta di un destino oscuro. Utilizzando il medium pittorico per
svelare un mondo che ai più è solo dato immaginare, l’artista si propone di
segnalare la progressiva degenerazione del rapporto tra uomo e natura. Le prime
vittime di questa crisi sono le fate: canonizzate dall’artista come simbolo
dell’invisibile, le fanciulline passano il tempo a vagare scioccamente per i prati e
le colline, incarnando con leggiadria gli stereotipi della narrativa favolistica.
Ignare dei pericoli intrinsechi all’epoca contemporanea, questa fate così
umane inducono lo spettatore a empatizzare, tramite le loro sembianze, anche
con le altre caratteristiche che le contraddistinguono – una fra tutte la loro
l’innocenza. Da qui la potenza dell’opera “Fly or die”, focus principale
dell’esposizione, in cui una donna-farfalla agonizza dopo essere stata inchiodata
al suolo con un enorme spillo. L’unico indizio sulla possibile identità del carnefice
è dato dall’artificialità dell’arma del delitto, prodotta probabilmente in serie in
una delle fabbriche già ampiamente descritte dalla poetica di Koshevoy.
Delineando il sentimento di impotenza e orrore generato dalla sottomissione di
una creatura così pura la scena esemplifica accuratamente il concetto di
innaturalità su cui la mostra si basa, capovolgendo definitivamente l’aura di
speranza che il soggetto porta con sé.
Il secondo lavoro in mostra, “Double rainbow”, può essere letto come
antipasto o dessert. Contrapponendo i colori sgargianti dello scenario
all’atmosfera incerta che qualifica lo sfondo, l’artista evoca sull’idillio un presagio
tetro. Mescolando l’aria stagnante alle tre figure a testa in giù, impegnate a fare
la ruota, si ha quasi l’impressione di assistere agli effetti del dodicesimo Arcano
Maggiore dei Tarocchi, l’appeso. Questa carta, emblema del tempo sospeso,
impone necessariamente al consultante un cambio di prospettiva.
L’avvertimento di Koshevoy è simile: sappiamo già cosa succede alle fate
distratte.
L’opportunità di allestire la mostra nella bagagliera dell’ex Stazione
ferroviaria di Borca di Cadore è data dalla collaborazione di Fondazione Malutta
con Dolomiti Contemporanee, all’interno di progettoborca. Questo rapporto
fertile e consolidato tra il collettivo e l’associazione, risultato nell’autunno 2023 in
un periodo di residenza per Koshevoy, si manifesta nella mostra “Fly or die” con
la presenza delle cartoline: cristallizzazioni di una corrispondenza ipotetica,
queste ultime svelano l’ulteriore produzione dell’artista, omaggiando la ricerca
avvenuta in precedenza tra gli spazi di Borca e Casso.
(Beatrice Timillero)