Stefano Moras/Schmetterlingssäule

Stefano Moras ha lavorato in Residenza a Borca per un mese, tra ottobre e novembre 2014.
La serie di sperimentazioni e lavori sviluppati dall’artista nel periodo di residenza, prende il nome di Schmetterlingsäule, un neologismo tedesco, che letteralmente significa “la colonna della farfalla”.
I lavori sono diversi tra loro, ma l’approccio è stato il medesimo. Questa coerenza di metodo è rintracciabile in ognuno degli interventi, al tempo stesso elaborati, sofisticati, e semplici, nel concetto fondante.
Il lavoro di Moras è, sostanzialmente, pittorico. La sensibilità del pittore alla composizione, ai cromatismi, si evidenzia nei lavori grafici, come in quelli pittorico-installativi e in quelli installativi-performativi.
La composizione si attua sempre attraverso una prima fase destrutturante, ed una successiva ricomposizione degli elementi plurali, dapprima frammentati ed isolati, poi ricondotti ad un’unità, attraverso procedimenti diversi: cucitura, assemblaggio, sovrapposizione, traslucenza, ricombinazione, fusione.
Le porte vengono aperte: al loro interno, si scoprono mondi di forme e colore, sui quali si interviene, alle volte, attraverso le fenditure. Le porte vengono installate in un’ampia sala, ognuna è un quadro installato, a rimodularne lo spazio.
Le tende di carta vengono addossate alle finestre nelle stanze dell’infermeria: il vortice cromatico dei lacerti ricuciti, si dipinge nella luce. Una dialettica dei contrasti e delle assonanze cromatiche si genera tra questi leggeri drappi cangianti ed i moduli geometrici degli elementi di design gellneriano già presenti a parete: le testiere dei letti dei fanciulli.
Nei piccoli lavori geometrici (triangoli a grappolo) installati a soffitto nella Colonia, “lavorando direttamente con il colore scrostatosi, forme geometriche (regolari e non) si sviluppano sulla superficie. Alle volte tono su tono, altre volte no: questo è un lavoro che nasce dall’umidità e dal suo infiltrarsi-insinuarsi nel colore. process on-going.
“L’accumulo spesso poggia sull’abbandono. Partendo da questo concetto o ipotesi ho cercato di smuovere quella vitalità giacente con una visione d’insieme piuttosto che isolandola in ogni singolo oggetto. Smetterlingsäule è un progetto sviluppato durante il mese di residenza a Borca di Cadore nell’ex Villaggio Eni: in questo work in progress tre parole si sono rivelate da guida fondamentale ovvero continuità, contiguità e prossimità. Lo sviluppo delle forme inizia dall’osservazione dell’ambiente che in un primo momento mi ha letteralmente fagocitato. Non potendo essere io l’autore dei lavori, ma lo spazio stesso, il mio ruolo è diventato quello di un medium febbrile, fluido che trasporta un contenuto, un conduttore ossessivo. Stefano Moras, Borca, novembre 2014.”

 

Stefano Moras

Schmetterlingssäule parte 1
Ricomposizione attraverso cuciture e punti di frammenti pittorici, olio su carta, 140 x 170 cm circa, 2014
Colonia, Infermeria

 

 

Schmetterlingssäule parte 2
Installazione site-specific: destrutturazione di porte in laminato, frammenti di vetro, battiscopa e tavole di legno, sabbia refrattaria e idropittura; dimensioni variabili, 2014
Colonia

 

 

Schmetterlingssäule parte 3
Dimensione moduli da 3 cm a 15 cm, dimensioni installazione variabili, 2014
Colonia

 

 

Foto: Giacomo De Donà, Stefano Moras
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