Sguardo di Cristina Calderoni con Michelangelo

Abitualmente lo Sguardo viene per primo.
Qua invece no.
Cristina lavorò a Corte già nel 2016.
Nel 2021, è tornata. Il suo secondo Sguardo è stato guidato da Michelangelo, che ora ha quasi tre anni.
Eccolo.

-

Entriamo, ride.
È caduto un pezzettino di roccia della montagna, e perché la montagna frana mamy? Che peccato non l’abbiamo visto, è un avventura. M. (2 anni e mezzo)
Mi perdo in questo mimetismo divento parte del paesaggio e anche io divento questo pezzettino di roccia che frana. Mi ritrovo a inseguire con lo sguardo i segni tracciati prima di me, in qualche modo la storia che mi ha preceduto e portato fino a qui. Come una chiromante che legge la mano, leggo la roccia, le pareti, i pavimenti.
Mi accorgo che Gellner già lo aveva fatto, è evidente, il suo sguardo è così mimetico ma allo stesso modo onnipresente, guida attenta la mia visione. Entro nella colonia dopo 5 anni, mi ero dimenticata dell’odore del luogo, della luce radente, del blu profondo, del rosso, il giallo, il rosa, i giochi. Mio figlio ride, le rampe le percorriamo con il passeggino, corriamo e per un istante diventa leggera questa struttura, diventa presente e viva, in quel momento lo spazio diventa anche un parco giochi, ci fermiamo a giocare.
Dove sono i bimbi mamy?

 Cristina Calderoni, ottobre 2021

Tweet about this on TwitterShare on FacebookGoogle+Share on LinkedIn