Nicolò Degiorgis/Peak

Quella del triangolo possente dell’Aula Magna, stagliato di sotto e contro a quello dell’Antelao: una delle immagini potenti e nette e maggiormente caratterizzanti qui, all’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, forte tanto da parere eterna alle volte, e statica (…), i due triangoli sovrapposti appunto, quelle due cime in dialogo muto.
Il Villaggio ora, apparentemente divorato dal bosco selvaggio, sopporta decisamente la pressione vegetale, profilandosi, oggi come ieri, traverso i suoi blocchi piani e apicchi d’architettura, benpiantandosi nel paesaggio. Gellner non è un architetto: è un impiantista del paesaggio, che utilizza l’architettura quale strumento di modellazione plastica del paesaggio stesso: è un designer, la sua poesia una funzione.
Peak, di Nicolò Degiorgis, introduce un nuovo elemento in questo spazio, entrando in rapporto diretto con Gellner e col paesaggio.
Peak è un libro, realizzato dall’artista stesso, ed edito da Rorhof, nel quale sono rappresentate fotograficamente le cime del Cadore ed altre montagna dolomitiche, ritratte tra la notte ed il giorno, l’estate e l’inverno, dal nero al bianco.
Spaginato il libro nel paesaggio, esso viene a riverstire i gradoni cementizi che salgono alla Colonia dal piazzale delle adunate, ed una triade viene a compiersi: al gigantesco triangolo di croda, massiccio quasieterno nei 3264 metri suoi d’altezza, ed a quello solido di cemento, ben saldo assai longevo, fa seguito ora il terzo, di carta leggero, e rispetto ad essi effimero, che mentre sale digrada cromaticamente, attenta calibrazione di scala e misura, dal nero al bianco.
Il libro prende estensione ambientale, installato a colla sulle alzate, si muove la scena, si ragiona sull’economia di questo paesaggio, sulla temporalità  -crepa dello spazio esplorato-  e sulle ragioni per cui l’uomo sempre trovi modi e motivi per agire scientemente, e poeticamente, nella generazione di rapporti concettuali, estetici, plastici, deliberati.
L’accurata geometria del libro espanso si radica nell’universo gellneriano di Borca, dove la natura stessa si compie in un’architettura.

Nicolò Degiorgis è il guest curator per il 2017 di Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, dove a settembre si inaugurerà la sua mostra Hämatli & Patriae.
L’esposizione è preceduta da cinque presentazioni di libri d’artista a Museion e, parallelamente, in cinque luoghi sul territorio connessi ai temi dei libri. Borca di Cadore è uno dei siti che l’artista ha scelto, in cui portare il proprio lavoro, per espanderlo. È nata così la collaborazione tra Museion e Dolomiti Contemporanee, che presentano il libro d’artista Peak.
La genesi di questo lavoro è da ricondursi a Cima, fanzine realizzata da Degiorgis all’interno del progetto Chiavi di Accesso, che già nel 2015 lo portò a contatto con il territorio montano cadorino, rappresentandone le vette.

Qui il video dell’Open-studio del 1 aprile 2017, nel corso del quale è stato presentato Peak.

Foto: Giacomo De Donà

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