Marta Allegri/Disabitate

Mi prende un nodo alla gola per la bellezza del paesaggio.
A Borca di Cadore tra montagne splendide si trova la colonia dell’Eni, un luogo abbandonato, una grande architettura vuota.
Durante una visita alla Colonia, avevo visto dentro un container per la raccolta differenziata del ferro, della rete metallica ancora in buone condizioni; era solo stata schiacciata per diminuirne il volume.
Dopo alcune settimane sono tornata, felice di poter recuperare quelle reti, le ho distese e riavvolte, poi vagando tra i corridoi e i piani dell’edificio ho trovato una piccola stanza privata, l’ho ripulita e li ho depositato i rotoli.
Accanto ora ci sono delle forme in rete, dei piccoli “centrini” che si sviluppano leggermente in altezza e sono simili a delle piccole costruzioni. Appoggiate in modo casuale sul pavimento bianco, si contrappongono al reticolo geometrico formato dalle fughe di cemento tra le piastrelle. Una planimetria di un terreno ma anche un campo stellare, fatto di case, vuote, abbandonate, “Disabitate”, che come sul nostro territorio si disperdono e risultano quasi invisibili.
La rotazione è il movimento principale di quest’azione, nel fare, dis-fare, rifare e nella produzione di forme circolari. Cercavo uno spazio piccolo e luminoso, ho trovato questa stanza, che era l’alloggio privato di una religiosa della colonia. La vita spirituale qui non si separa dall’immaginazione positiva creativa che genera forme, anche la cura delle cose, sebbene sia poco visibile, può trasformare dare nuova vita alla materia.
In questa installazione si racconta il sogno e il desiderio di rigenerare le piccole e grandi memorie dell’architettura.

Questo lavoro continuerà in primavera

Marta Allegri

 

 

Disabitate
installazione work in progress, rete metallica, 2014-2015
Colonia, Alloggi delle religiose

 

Foto: Marta Allegri, Giacomo De Donà
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