Marta Allegri/Disabitate

Marta Allegri ha iniziato a lavorare a Borca nella tarda estate 2014. Il suo lavoro consiste in un processo continuo, realizzato in diverse fasi nel tempo, attraverso il quale l’artista manutiene, recupera, aggiusta, cura, gli ex alloggi delle religiose, uno degli innumerevoli spazi abbandonati della Colonia, dando loro nuova vita, abitandoli addirittura, sistemando gli ambienti domestici (salotto, cucina, camere), riparando impianti, intonaci, murature, e aggiungendovi i propri interventi artistici, che inglobano parti e resti di oggetti ritrovati (ndr.)

Mi prende un nodo alla gola per la bellezza del paesaggio.
A Borca di Cadore tra montagne splendide si trova la colonia dell’Eni, un luogo abbandonato, una grande architettura vuota.
Durante una visita alla Colonia, avevo notato, dentro ad un container per la raccolta differenziata del ferro, della rete metallica ancora in buone condizioni; era solo stata schiacciata per diminuirne il volume.
Dopo alcune settimane sono tornata, felice di poter recuperare quelle reti, le ho distese e riavvolte, poi vagando tra i corridoi e i piani dell’edificio ho trovato una piccola stanza privata, l’ho ripulita e lì ho depositato i rotoli.
Accanto ai rotoli ora ci sono delle forme in rete, dei piccoli “centrini” che si sviluppano leggermente in altezza e sono simili a delle piccole costruzioni. Appoggiate in modo casuale sul pavimento bianco, si contrappongono al reticolo geometrico formato dalle fughe di cemento tra le piastrelle. Una planimetria di un terreno ma anche un campo stellare, fatto di case, vuote, abbandonate, “Disabitate”, che come sul nostro territorio si disperdono e risultano quasi invisibili.
La rotazione è il movimento principale di quest’azione, nel fare, dis-fare e rifare, producendo di forme circolari. Cercavo uno spazio piccolo e luminoso, ho trovato questa stanza, che era l’alloggio privato di una religiosa della colonia. La vita spirituale qui non si separa dall’immaginazione positiva creativa che genera forme: anche la cura delle cose, sebbene sia poco visibile, può trasformare dare nuova vita alla materia.
In questa installazione si racconta il sogno e il desiderio di rigenerare le piccole e grandi memorie dell’architettura.
Questo lavoro sta continuando, come le mie visite alla Colonia. Una prossima fase sarà costituita dal laboratorio-workshop “RIPARARE, Prendersi cura”, che sarà attivato a settembre 2015 insieme ad alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia (Bruno Amplatz, Rob van der Berg, Sofia Bonato, Cristina Calderoni, Ilaria Fasoli, Annamaria Maccapani, Miriam Montani, Aran Ndimurwanko, Giulia Sacchetto, Giovanni Sartori).
Nel corso del workshop, il professor Riccardo Caldura sarà presente per una lezione di Fenomenologia delle arti contemporanee.

Marta Allegri

Disabitate
installazione work in progress, rete metallica, novembre 2014
Colonia, Alloggi delle religiose

Disabitate
installazione work in progress, rete metallica, novembre 2015
Colonia, Alloggi delle religiose

 

Disabitate
installazione work in progress, rete metallica, novembre 2015
Colonia, Alloggi delle religiose

 

 

Foto: Marta Allegri, Giacomo De Donà
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