First Borca Boulder Dolomiti Contest (& other climbing tales)

Contest 
Il 1BBDC (First Borca Boulder Dolomiti Contest) è un contest di bouldering in ambiente, che Dolomiti Contemporanee prevede di realizzare all’interno dell’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, “cantiere di arrampicata culturale” inaugurato a luglio 2014 con Progettoborca.

Si tratta di un progetto culturale, che si sviluppa nel PBLab. L’Associazione Party BLock (Belluno) curerà l’evento sportivo (questo scrivevamo nel 2016).

Dolomiti Contemporanee e Progettoborca
Nel 2014, l’attuale proprietà del sito (Gruppo Minoter-Cualbu) ha affidato a Dolomiti Contemporanee l’incarico di avviare un programma di valorizzazione culturale e ripensamento funzionale delle strutture inerti del sito.
Così Dolomiti Contemporanee (DC) ha concepito Progettoborca, piattaforma di rigenerazione che opera attraverso l’arte contemporanea e la cultura dell’azione verticale, cercando di individuare misure e pratiche concrete per il rilancio per questo sito straordinario.
Cos’è dunque un programma di valorizzazione culturale?
E’, semplicemente, la volontà, e la capacità, di arrampicare il potenziale residuo del sito, che è formidabile, enorme, intatto. E che va riesumato.
Di arrampicare lo spazio, fisico e concettuale: spazio infatti è per noi sinonimo si senso.
Uno spazio deprivato del senso, lo chiamiamo invece luogo (non occorrerà certo scomodare le antiche, abusate espressioni, quale quella di non-lieu: che sarebbe fuori luogo).
Si vuole, qui, tracciare delle vie nuove, e chiudere dei blocchi duri.

Perchè un contest di boulder
Tutto il progetto DC, con la sua pratica di rifunzionalizzazione di siti, architetture, complessi abbandonati nelle Dolomiti-Unesco, è esattamente questo: una pratica di arrampicata o alpinismo culturale.
Brain tooling. Le dita nel cervello, a rimestarlo.
DC è dunque un’idea concreta. Si vuole andare alla montagna, salirla, guardarla, entrare in essa, portare la montagna nella fabbrica per rifabbricarne il rapporto (la fabbrica è già nella montagna): esplorarne le risorse più potenti e riattivare quelle sopite, che mantengono intatto il proprio valore grande (esso costituisce uno strumento della progressione).
L’ex Villaggio Eni di Borca è uno di questi siti straordinari.
Arrampicarlo serve a mostrarne la forza.
Le architetture di Gellner non vengono più contemplate dal basso, come un immoto Museo o resto fossile della storia o ruina o cenotafio, giaccè contemplare non serve a valorizzare: le due disposizioni sono anzi opposte.
L’una irresponsabilmente passiva (il culto dei morti), l’altra decisamente operativa (noi viviemo nel Villaggio).
Le si scala, queste architetture, e con ciò le si mostra, le si tocca, dichiarandole vive, reali.
L’abbiamo già detto: qui scalare è due cose in una (al-tempo-stesso): misurare e salire.
Al-tempo-stesso vuol dire che si cerca di suturare il prima con l’ora, in proiezione di progressione (avanti).
Salire una parete significa “misurarne l’ampiezza”.
Qui noi cerchiamo di misurare, parametrare, il valore di questo grande oggetto inclinato.
L’ampiezza di una visione, la sua scala vasta, lasciò in terra un oggetto complesso, che non è compreso nella memoria, altrimenti saremmo al suo funerale.
L’oggetto va risclalato.

In questo bosco magico, divenuto giungla (anche se poi è venuta vaia), che ricopre i volumi-colore di Gellner, penetrando in essi, ci si muove dunque ora, e si cerca l’aderenza, ai muri e alla storia, al presente, e, con due lanci, al futuro.
Oltre alla tracciatura di una quarantina di Blocchi, verranno attrezzate alcune vie d’arrampicata su pareti facili.
Una grande sala interna moquettata verrà utilizzata per la slackline a terra, mentre alcune highline verranno tirate tra i padiglioni nel bosco.

Se sei di cirmolo, e ancora non hai capito di cosa parliamo, proviamo a dirtelo in un altro modo ancora: l’uomo può essere (spesso non lo è) un esploratore spaziale.
In alcuni siti dati per morti, l’atmosfera (culturale), va ricondizonata.
Ecco la fantEscenza, e la terraformazione culturale.

Foto: Giacomo De Donà

 

 

Simone Sfriso, agosto 2017. Hacking #Gellner & #Scarpa with the kids (taking care of them). Chiesa di Nostra Signora del Cadore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qua la progressione di Ismaele Nones, che è un’altra cosa. O invece la stessa?

 

 

Tweet about this on TwitterShare on FacebookGoogle+Share on LinkedIn