Nel 2015, durante le nostre quotidiane esplorazioni dell’enorme giacimento costituito dall’ex Villaggio Eni di Borca, e della Colonia in particolare, ci siamo imbattuti in un deposito di materiali documentali relativi alla nascita e alla costruzione del Villaggio stesso.
Tali documenti, da molti anni abbandonati in un locale insalubre, erano conservati in uno stato approssimativo. Molti di essi versavano in stato di degrado, a governare il cumulo era il caos, la necessità di un riordino evidente.
Tra di essi si trovano: disegni e copie eliografiche originali di Edoardo Gellner, relativi a diverse delle strutture principali del Villaggio (Chiesa, Ville, Colonia, Capanne del campeggio, Albergo Boite, dettagli costruttivi); schede anagrafiche dei bambini eniani venuti per decenni a far le vacanze estive della Colonia montana, corredate da note personali; documenti relativi alla costruzione ed amministrazione del Villaggio.
Un tesoro sepolto, dimenticato, non valorizzato, in disfacimento.
Nel corso di un sopralluogo successivo, Francesco Antoniol, archivista, si imbattè nel fertile mucchio entropico di carte.
E subito sorse l’idea: coinvolgere un gruppo di archvisti, e organizzare una Summer-school a Borca, nel corso del quale iniziare il processo di riordino, archiviazione sistematica e conservazione dei materiali rinvenuti.
Pochi mesi dopo, l’associazione Archim – Archivisti in Movimento è dunque giunta al Villaggio, dove, dal 18 al 24 luglio 2016, si è svolto questo workshop in Residenza, che ha coinvolto una decina di persone, provenienti da tutta Italia.
Ospitati nelle capanne del campeggio a tende fisse, gli archivisti hanno vissuto nel Villaggio, lavorando ininterrottamente per più di una settimana il Colonia, e ricostruendo un archivio di oltre settanta metri lineari, con centinaia di faldoni e migliaia di documenti repertoriati. Alcuni di loro sono tornati in seguito, per continuare questo lavoro prezioso, che prosegue.
I documenti, riordinati ed archiviati sistematicamente, sono già consultabili. 72 metri lineari di faldoni, organizzati e disponibili. Architetti, studenti, archivisti, studiosi, storici, interessati a studiare ed approfondire aspetti legati alla storia del Villaggio, attingono già a questo capitale prezioso.
A questo link è disponibile un esaustivo pdf illustrato che racconta l’esperienza e il lavoro di Archim in Progettoborca.
A questo link si trova l’elenco di consistenza dell’Archivio Progettoborca, disponibile on-line grazie ad un data-base realizzato insieme a Regesta.exe, piattaforma di descrizione multimediale open source xDams agilmente consultabile.
E’ possibile accedere fisicamente all’Archivio, che oggi si trova nella Colonia.
Per visionare i materiali, è necessario fare richiesta a Dolomiti Contemporanee, scrivendo all’indirizzo info@progettoborca.net, e concordare data ed orario d’accesso all’Archivio.
Prima di fare richiesta, è necessario consultare l’elenco di consistenza, ed indicare nella mail a quali documenti esattamente si è interessati.
Sarà quindi possibile fare richiesta di consultazione per tre faldoni al massimo, e sarà possibile consultarli alla presenza del personale DC, per un’ora, nel giorno concordato.
Nel caso di ricercatori e approfondimenti di studio, sarà possibile accordarsi diversamente.
Per quanto riguarda le schede anagrafiche relative ai ragazzini eniani, ed in generale tutti i materiali relativi alle persone transitate negli anni al Villaggio, non è in alcun modo possibile al momento individuare i documenti relativi alle singole persone. Le schede anagrafiche dei ragazzini, ad esempio, sono diverse migliaia, trovarne una in particolare richiederebbe ore ed ore di ricerca.
Questo lavoro verrà effettuato in futuro da archivisti specializzati, e non può dunque essere effettuato dal pubblico.
L’Archivio Progettoborca non è un semplice fondo documentale, ma un pezzo vivo della storia del Villaggio. Esso viene riprocessato quotidianamente, innumerevoli sono le sue possibilità d’utilizzo, culturale, scientifico e creativo.
Si lavora, con diversi partners, ad un progetto di digitalizzazione dei documenti.
Diverti artisti e designers si occuperanno, nei prossimi mesi, di sviluppare metodi e prassi di fruibilità dell’Archivio, attraverso strumenti digitali, suono e modellazioni.
Nel corso dell’Open-studio di sabato 10 dicembre 2016, l’Archivio Progettoborca è stato presentato ufficialmente al pubblico per la prima volta. Qui un post relativo all’evento.
Foto: Lidia Giusto