Domenico Antonio Mancini/La versione di Misha

La versione di Misha è il progetto di scrittura ed interpretazione di un “monologo per orso”. Il testo dell’opera sarà composto di passaggi teatrali che affrontino i concetti di autarchia e di libertà, provenienti da diverse opere, redatti poi assieme con estratti di interviste a Mattei. Il materiale così organizzato vorrebbe provare a raccontare l’idea che Mattei aveva di gestione delle risorse naturali e del rapporto che andava instaurando con gli altri paesi industrializzati. Il testo non ha la pretesa di essere corretto dal punto di vista del linguaggio teatrale, ma si propone, piuttosto, come un racconto frammentato da riunificare attraverso l’interpretazione mia, in quanto attore che s’improvvisa tale, e dello spettatore che proverà a raccogliere i frammenti che appaiono sulla scena. Verrà quindi improvvisata una “tentata” interpretazione di un “tentato” testo teatrale che ricordi le movenze stesse del protagonista di questa interpretazione: l’orso Misha.

Domenico Antonio Mancini

 

Regalato da Krusciov a Mattei nel 1958 per festeggiare il raggiungimento di un accordo petrolifero, Misha ha dato spettacolo di sé per trent’anni, ed allo stesso modo l’artista indossando una testa d’orso poligonale, massima sintesi di essa, leggerà il testo che racconti le intenzioni del fondatore del villaggio. L’interprete si muoverà sul palco in una selva di televisori, trovati tra il materiale rimasto dall’attività della Colonia, su cui passeranno le immagini delle interviste a Mattei, unica reale chiave di lettura del testo interpretato.

 

Domenico Antonio Mancini, La versione di Misha parte 1
installazione, televisori e cavo d’acciaio, agosto-settembre 2015
Colonia, Padiglione AS

 

Domenico Antonio Mancini, La versione di Misha parte 1
work in progress
Colonia, Padiglione M

 

Foto: Archivio DC, Giacomo De Donà, Adriano Zanni
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