Fondazione Dolomiti Unesco premia “Restauro di uno spazio condiviso”

 

La Tesi di Laurea magistrale Restauro di uno spazio condiviso: il restauro dell’ex Colonia di Borca di Cadore nel dialogo tra naturale e artificiale, ha ricevuto ieri il Premio di Laurea Dieci anni di Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO della Fondazione Dolomites UNESCO con la Provincia autonoma di Trento
La cerimonia si è svolta presso la Trentino School Of Management.

La Tesi (qui un altro post di approfindimento) è stata discussa nel 2019 dagli allora studenti Angelo Paladin, Ettore Focaccia, Federico Biasotto, Simone Rossato.
Relatore: Paolo Faccio.
Correlatori: Gianluca D’Incà Levis,  Tommaso Anfodillo, Albano Poli, Paolo Poli Alberto Attilio Bassi.
Istituto Universitario di Architettura Venezia IUAV

Questo studio di Tesi è stato supportato, sin dall’inizio, da Dolomiti Contemporanee, che ha ospitato per mesi i quattro studenti laureandi in Progettoborca, favorendo la loro ricerca, e integrandola alla propria strategia di rigenerazione della Colonia dell’ex Villaggio Eni di Corte.

Nella motivazione del Premio, la Commissione ha sottolineato come “… Il tema dell’abbandono e del recupero di quegli elementi identificativi delle Dolomiti che trascendono la dimensione locale è inoltre uno dei temi al centro dell’attenzione per la conservazione del bene Dolomiti Unesco, così come la protezione delle aree insediate immediatamente contigue al bene … “.

Ricordiamo che la Fondazione Dolomiti Unesco è partner di Dolomiti Contemporanee dal 2011, e che numerose sono le collaborazioni sviluppate negli anni, in particolare all’interno dei Dolomiti Days.

Congratulazioni ai premiati dunque, e avanti con il lavoro di squadra, e con la tessitora delle reti reattive intelligenti.

A tal proposito: sempre nel 2019, fummo ospiti della Trentino School of Management, all’interno della Winter Academy T.UN.NA (Academy internazionale sul turismo sostenibile nelle aree naturali UNESCO), con un intervento dal titolo (derossiano): La costruzione della montagna, nel quale dicemmo, tra l’altro: …La Montagna è un’architettura costruenda, non un fossile inerte, né una cava inesauribile. Il valore (turistico, ricreativo, forestale, culturale) va prodotto, non consumato. Ma per fare questo serve innanzitutto una grande capacità di ricerca e produzione culturale, che consenta di immaginare nuovi modelli di gestione e risignificazione delle risorse naturali e nuovi modi di gestione dei beni, tra pubblico e privato...

 

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