Sguardo di Riccardo Giacomini

Fu dopo la lettura del racconto di Lovecraft che qualcosa cambiò in Anna Marzuttini. Qualcosa cambiò nel suo sguardo e nel suo modo di approcciarsi all’Arte. Pensò che se avesse potuto trasferire la vita dalle persone che davano mele ai cerbiatti a quegli stessi cerbiatti che erano morti a causa di quelle mele, avrebbe potuto cambiare il sistema dall’interno, così si mise alacremente al lavoro già quella stessa mattina: ampolle, bobine di Tesla, alambicchi…Anna Marzuttini non fu più la stessa…

Riccardo Scardi Giacomini, marzo 2021, Miskatonic Lodge

Quando questi ragazzi sagaci chirurgici anticratici e, come Scardi pimpantieruttivi salgono a Corte, scoprono questo spazio realeimmaginifico e vi penetrano o vi si disciolgono rimescolando la propria generosa chimica rachidiana, ed ecco la contumescente fantescenza culturale di DC, che è uno sguardo terraformaente: i cervi qui muoiono quando li si vorrebbe recrudescentemente vivere (a Coorte son pronti alla morte), l’alienità è un crisma-fattore-catena che appartiene al vernacolo contemporaneo, mentre l’horrore ci accompagna dolcemente ai crepuscoli, quando il giorno ha bisogno di un supplemento d’iperrealtà in concreta concrezione contraccettiva e conturbante, per aggrappare la notte e le albe, perchè la presa di realtà è troppo forte e nitido incalzo, gli sbalzi grondanti, trifidi e ultracorpi, ed occorre entrare nella storia traverso le storie, occorre ed è un privilegio preservativo questo, come trovarsi in una fabbrica delle sorprendenze sempreticchettante delle energie permutanti, vivo e morto non si sa e si mischiano in onde rifrante continue senza risacca controcemento e bosco in croda, e comunque noi di rigenerazione ci occupiamo, ecco perchè Herbert West rimane uno dei nostri migliori scienziati e il più consono, e d’altro canto null’altro facciamo noialteri se non: ostinarci a rianimare l’apparente esanimità di un corpo ultravitale, vi si concorre con la trascendenza qulturale e i sieri verdicromi, gli occhi in spalanco ma nulla di estatico mai sul tavolo autoptico e un’azione decisa, dello spirito ntella mano, ecosìvia.

E ancora.
Robe, Eroine & Carcasse da DComics
La favillaccesa dell’ingegno estetico estumulante, che ghigna gentile e calmo e puro nel segno critico dell’ironia sguai-nata.
Contra i professori universitari (taluni e non pochi), che son poi simili e corrispondenti a quegli altri voraci pavidi materialisti incompiuti tremulosbavanti e colle mezze maniche: i professionisti (di Arkham, che è un campo misero dell’Anima). Le categorie fossili dei diciassette privazionisti albati meccanotignosi, saprofiti sadici boriosi. Sono il prodotto gretto e villano di “(de)generazioni di meschino puritanesimo, sempre di mentalità ristretta e intollerante, succube dell’autorità riconosciuta e priva di fantasia”, esalatori fetidi e sleali, portunisti al soldo.
A proposito del Patrimonio Perduto: “l’opera di dissotterramento fu lenta e sordida. Forse, se anziché esser scienziati fossimo stati degli artisti, vi avremmo trovato un suo pur macabro fascino”.
(Più volte H. P. L.)

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