57esimo Corso di Cultura in Ecologia, 30 agosto/1 settembre 2023

Pervasività del 57esimo Corso di Cultura in Ecologia

Il Corso di Cultura in Ecologia si è svolto tra il 30 agosto e l’1 settembre 2023.
Come accade dal 2018, Dolomiti Contemporanee ha partecipato alla sua realizzazione, alla diffusione e all’implementazione differenziata dei suoi contenuti, che sempre captiamo, e sui quali lavoriamo, disseminandoli, nella logica di una collaborazione intelligente ed aperta tra noi, il Tesaf Unipd, il territorio. I contenuti dunque ci interessano sempre, dato che viviamo qui, e, in generale, si vive bene, e non da talpe, se si è consapevoli dell’habitat.
Quest’anno, nel Corso, con gli esperti, i tecnici forestali, si è trattato il tema de Le Foreste Vetuste.
Ma, più in generale, il Corso è un’occasione di lavorare in rete aperta all’ecologia culturale dei territori, integrandovi altre ricerche e funzioni, per arricchirli: la cosiddetta biodiversità culturale è ultraspecifica, multidisciplicare.
Il Corso dunque, nella sua parte scientifica, si è svolto presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore: qui si sono succeduti gli interventi degli scienziati relatori.

La platea del Corso, com’è ormai abitudine, non era composta dai soli tecnici di settore. In sala, anche artisti e collaboratori di DC e altri artisti e curatori venuti da lontano (come Chiara, Lucrezia, Roberta), per incrociare le ricerche; insieme con i fotografi del Bauer di Milano (grazie a Francesco Marinelli in particolare, sue le foto qui, e ad Alessandro Sillavi), che ora (e fino a dicembre) sono anche in mostra al Nuovo Spazio di Casso al Vajont, con “Anatomia e Dinamica di un Territorio”, che analizza e segue Milano-Cortina 2026, e speriamo bene. Questa mostra è inserita nell’apparato multiplo di ricerca di “Delle Foreste e Delle Acque”, un altro programma ampio e aperto, eterogeneo quanto puntuale. Eccolo.
Alessia Armeni, artista romana, ha realizzato una serie di piccole opere pittoriche dedicate al tema del Paesaggio colpito dal Bostrico, che abbiamo presentato in anteprima proprio al Corso: grazie Alessia, che comprende la logica delle interazioni, che bei pezzi, eccola.

Il pomeriggio del secondo giuorno del Corso, ci siamo spostati a Borca di Cadore, visitando insieme l’ex Colonia del Villaggio Eni, che da dieci anni nutriamo di vita intelligente, e che ora cambia, vi diremo presto come: un progetto è allo studio, questo progetto dovrà esser buono, bisogna essere in grado di farlo bene, ve ne parleremo.
Tutti nel frattempo han capito il valore del sito: mica sono cieche le persone. Tranne alcune.
Anche in Colonia, ci siamo soffermati sulle idee di rigenerazione, su alcune evidenti mioipie olimpiche, sul lavoro dei ricercatori, tra i quali ci sono gli artisti.
In Aula Magna e in Capanna Bassa c’erano i lavori di Stefano Caimi, di Nic, di Alan, degli altri tutti che così bravi sono e con noi e li amiamo, grazie sempre, e avanti.

Poi, a sera, ci siamo trasferiti a Cibiana di Cadore. Anche qui portiamo gli artisti, da tre anni, ovvero da prima che vi si vincesse (come a Borca e a Perarolo) la Lotteria PNNR, ovvero il Bando per la rigenerazione dei Borghi, male scritto e lento. Ma insomma ora forse parte sto Bando e par di sì. E noi siamo pronti. Ma per l’appunto eravamo pronti già da prima, dato che non andiamo a bandi, al limite a funghi, dato che qui viviamo e come stare già lo sappiamo e non lo improvvisiamo opportunisticamente a budget.
A Cibiana, negli ultimi mesi, sono passate le squadre esplorative belle attive con DC, che è un Campo Base e un’avanguardia penetrativa. I ragazzi di Altalena, guidati da Mattia Pajè. I gruppi milanesi, capitanati dal duo Caprioli/Orombelli. Gli altri: la prossima settimana n’altro gruppo con Lorenzo Lunghi. Stiamo tramando, sviluppando.

Giovedì sera, a Cibiana, eravamo con Prometheus Open Food Lab, e Lorenzo Barbasetti di Prun, con la sua squadra di chef cacciatori (di relazioni: Luca, Arno – con Mattia e Matteo), ha attivato, per una sera bella e buonissima, in configurazione sperimentale o forse no, il Taulà dei Bos, con INDICE GASTRONOMICO POTENZIALE VOL. 2. Il Taulà che va riavviato, ripensato, rilanciato.
Chi non c’era non c’era, noi eravamo lì, qui qualche immagine dei piatti sensazionali e dell’atmosfera della serata: un grande lavoro, bellissimo, riconosciuto, masticato, rimuginato, che meraviglia, alla via così.
Grazie a Eleonora Da Col, che fa un tirocinio in DC, che è brava e presente, e che ci ha aiutati a condurre bene la serata, insieme ad Sara Bianchi e Michele Costantin, anche loro con noi, e insomma avanti, per chi ne è capace e non segna il passo.

Foto: Francesco Marinelli

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