Simone Cametti/Casa Cametti

Prodromo
Simone Cametti è giunto all’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore a febbraio 2015.
Nel corso di quel primo sopralluogo, l’artista ha preso le misure agli spazi, individuando un tema di progetto.
Simone è poi tornato a Borca a luglio dello stasso anno, per il primo periodo di Residenza in Progettoborca.
E’ così iniziato il suo lavoro all’interno della Colonia.
L’idea base è stata quella di salire a Borca da Roma, dove l’artista vive e lavora, portando con sè l’intera famiglia, composta dalla compagna Sonia e dai due figli, Mattia, otto anni, e Leonardo, otto mesi al tempo.
Portare la famiglia a Borca, per vivere con essa nella Colonia, all’interno dell’universo mirabolante di oggetti, memorie, immagini, di cui è fatto denso questo spazio, interagendo con esso.
Dopo avere acquistato un camper usato, la famiglia Cametti si è dunque mossa alla volta di Borca.
Il camper è stato parcheggiato all’interno della vasta cinta che perimetra l’edificio di 30.000 metri quadri, sepolto nel bosco fitto di giungla.
Primi panni stesi sui fili, tra albero ed albero, e Mattia a correre sulla bicicletta, dentro e fuori l’organismo tentacolare, un bambino ancora a vivere qui, dove ne ebbero a passare migliaia, decine e decine e decine di migliaia, nei decenni in cui il Villaggio ospitò legioni di eniani.
L’ultimo, nel 1991.

Simone
La curiosità di vedere la realtà da punti di osservazione non convenzionali. Attraverso la Materia, le sue manomissioni e trasformazioni prima, e un percorso performativo sul Paesaggio più tardi è il filo conduttore della mia ricerca. Le cose e gli oggetti non sono mai quello che si vede. C’è sempre una possibilità di interpretazione più profonda e non stereotipata a cui dare spazio. Anche la Natura e la storia possono essere interpretati e trasformati. I miei lavori negli ultimi anni nascono per indagare una possibilità di relazione diversa con le cose. E in ciascun lavoro c’è, più o meno celata, la mia stessa vita, la mia infanzia e le mie esperienze (s.c.).

Azione
Dopo alcuni giorni passati ad esplorare la vastità polimorfa di questo enorme spazio-cantiere, Simone ha individuato il proprio àmbito.
Ha scelto una palazzina ad un piano, nella zona ingresso del supercomplesso: gli ex Uffici Direzione della Colonia.
E ha cominciato a lavorarsela, per farne casa. La casa-vacanze della famiglia Cametti, completa di ogni cosa. Le stanze sono state pulite, sistemate, riarredate con mobili e pezzi originali.
Da ogni cassetto, armadio, àndito, è uscito qualcosa, tracce e ricordi, oggetti e parti, progetti, disegni, chiavi di porte che non s’aprivano da decenni, le chiavi della storia formidabile di questo luogo che ha pulsato, ricomincia a pulsare, non ha mai spesso di pulsare (ma aspettava).

Pranzo
La fine del primo ciclo di Residenza, durato circa un mese, è stato suggellato dal primo pranzo a Casa Cametti, il 9 agosto (qui una scheda dedicata).
Le prime discussioni nel salottino, con la sua famiglia, gli ospiti, parte dello staff di Dolomiti Contemporanee, artisti, abitanti di Borca.
Amatriciana.
Con il Cabernet Franc di Antonio Aiello, legno di pietra, cabernet dolomiti, fatto a Peaio, dai tre di Peaio.
Seduti sulle sedie progettate da Edoardo Gellner, sui suoi tavoli (Fantoni).
L’amatriciana servita sui piatti originali, come tutto qui, i piatti col cane a sei zampe (Richard Ginori), e la pasta presa con le forchette a sei zampe pure (Krupp).
Il primo nucleo della casa, servito anch’esso.
Poi i Cametti sono saliti sul camper, orfano del predellino, e son ripartiti per Roma.

Seconda fase
Il lavoro non è finito.
Simone è tornato a Borca a novembre, per un secondo ciclo di Residenza, stavolta da solo (duro l’inverno).
L’obiettivo era quello di continuare a muovere la casa, lo spazio, il processo.
Ha ripreso i lavori edili, cominciando a costruire il bagno, ripristinando l’impianto elettrico originale, riprendendo per mano la vecchia stufa.
Dopo pochi giorni, purtroppo, un fatto triste l’ha costretto a tornare a Roma.
Ma tornerà: a luglio 2016, la metamorfosi degli ex Uffici Direzione in Casa Cametti riprenderà.

Qui la sezione del sito dell’artista dedicata al proprio lavoro in Progettoborca.

Tweet about this on TwitterShare on FacebookGoogle+Share on LinkedIn